30 settembre 2010, primo pomeriggio

Yabbadabbadooo!!! Oggi il PD ha ottenuto alla Camera un grande risultato: mesi di martellamento sul tema delle risorse, prima al Senato e ora in commissione alla Camera, hanno ottenuto che il voto in aula della riforma universitaria non sia fra pochi giorni, come la maggioranza aveva tentato di ottenere con un colpo di mano, bensí dopo la Finanziaria, che comincia il suo iter in aula il 15 ottobre. In altre parole, la Camera discuterà di quella riforma non prima, ma DOPO aver saputo se il Governo ha restituito o meno all'università i 1350 milioni l'anno tolti nel 2008, e aggiunto quanto necessario a fornire ragionevoli opportunità di accesso nei nuovi ruoli universitari a quanti oggi, esterni o interni al sistema universitario, lo meritano (500 milioni l'anno in piú rispetto al 2008, secondo la stima del professor Figà Talamanca pubblicata dalla rivista moderata Paradoxa). Ovvero: durante la discussione della finanziaria tutti quelli che hanno a cuore l'università potranno finalmente porre al centro delle loro lotte il problema numero 1, le risorse, anziché dividersi sugli infiniti dettagli di una legge elefantiaca, opaca. E magari sollevare anche il problema numero 2, la valutazione che non c'è in questa legge, ma in deleghe rimandate alle calende greche. I potenti che finora hanno calato le braghe lodando a scatola chiusa una riforma tutta da discutere nella speranza di ingraziarsi il governo in cambio di qualche milioncino per le loro università alla canna del gas si vergogneranno? Al PD verrà riconosciuto che qualche volta indovina e vince una battaglia? Forse no, ma l'Italia saprà un giorno che le battaglie e il sacrificio dei due eroi PD, la mia capogruppo Ghizzoni e il vicepresidente della commissione Nicolais (nella foto ritratti nelle paludi di Comacchio) non sono state vane.
Comacchio