Un cross da sinistra verso il centro

di Giovanni Bachelet, intervento al congresso nazionale del PPI, Palacongressi Eur, 30 giugno 1995

Cari amici! Ho accettato, da pochi mesi, l'invito di Romano Prodi a partecipare al coordinamento dei suoi comitati di Roma. Non sono, invece, mai stato iscritto al vostro partito, ed ho rifiutato molti affettuosi inviti all'impegno con voi. Ma ieri sera, quando Gerardo Bianco ha concluso il suo intervento e nella sala sono rimbombate le note della Nona sinfonia di Beethoven, devo confessare che mi sono commosso, come può testimoniare Giovanni Grasso di Avvenire, che mi ha sorpreso col fazzoletto in mano. Pensavo a Moro, a mio padre, a Ruffilli, e mi dicevo: ecco, anche qui c'è qualcuno che saprà portare nel futuro dell'Italia e dell'Europa gli ideali democratici e l'ispirazione cristiana per i quali tanti uomini e donne hanno speso e a volte sacrificato la vita, senza guadagnarci.

Mattarella ha opportunamente ricordato che l'adesione al progetto di Prodi è stata la molla, il catalizzatore della reazione chimica quasi esplosiva che vi ha portato in mezzo a sacrifici e incomprensioni a questo congresso. Vedendovi cosí numerosi da tutta Italia devo dire: bravi! ce l'avete fatta! Nessuno avrebbe scommesso nemmeno 50 lire sul vostro successo, e invece ce l'avete fatta. Da domani la vostra convinta e definitiva adesione porterà un formidabile riequilibrio e rafforzamento alla coalizione che attorno a Prodi si sta formando in questi mesi. Il vostro contributo non è accessorio, ma determinante. Siate perciò sicuri di voi stessi e degli elettori che vi hanno votato l'ultima volta, fra cui il sottoscritto: nessuno potrà relegarvi ad un ruolo subalterno.

In una cittadina della provincia di Frosinone, ad un affollato incontro dei Comitati per l'Italia che vogliamo, il vecchio ex sindaco democristiano, che aveva quasi ottant'anni, ha zittito un piú giovane e scettico partecipante che affermava: "ma questo è un sinistra-centro". Il vecchio sindaco invece, quasi ottant'anni, si spellava le mani per Prodi e aveva capito tutto. Ha detto al giovane: "ma quale centro-sinistra e sinistra-centro! questo è un cross da sinistra verso il centro!"

Da parte nostra, nei Comitati per l'Italia che vogliamo, siamo tutti convinti che i partiti abbiano un ruolo centrale; noi coordinatori lo ribadiamo ad ogni riunione, cosí come Prodi lo ribadisce a noi. Non esistono democrazie senza partiti politici. I partiti, il vostro partito, non deve fare un passo indietro, come qualcuno dice con supponenza, ma invece un deciso passo avanti verso la coalizione: allora esso peserà e potrà incidere e giovare al futuro del Paese.

Attrarre nuovi settori della società civile verso la politica ci è sembrato un compito urgente: non contrapposto, ma complementare a quello dei partiti. Un servizio che aiuti tutti a dare il meglio di sé, e ad essere pronti per la nuova sfida elettorale dei prossimi mesi. Coi Comitati per l'Italia che vogliamo siamo partiti solo da due mesi, ma siamo già in grado di mettere molte energie nuove al servizio della coalizione. Speriamo che essa possa progressivamente prendere corpo a livello nazionale, regionale e cittadino, anche col nostro contributo: nella misura in cui sapremo spenderci per un servizio alla coalizione e non per partecipare, come il quindicesimo partito, ad un tavolo di spartizione, potremo contribuire credibilmente alla scelta di candidati rappresentativi e vincenti. A discutere non solo e non tanto quanti, ma quali candidati ogni partito sappia efficacemente esprimere. E a sconfiggere la destra, diversamente dall'ultima volta.

La relazione di Bianco ci ha perciò rinfrancati. Data la sua citazione latina sull'Ulivo, mi permetto di sintetizzare cosí la sua relazione: Olea jacta est! Sí cari amici. Scegliete oggi di partecipare con entusiasmo e convinzione al progetto di Prodi, straordinaria garanzia - come ha detto Bianco - della qualità e dell'orientamento democratico ed europeo di questa coalizione. Darete un contributo decisivo alla libertà, alla giustizia e al benessere nel nostro Paese. Ad un futuro che, nonostante tutti i buonismi, è a mio avviso sottoposto a gravissimi rischi. Fate questo passo avanti, entrate in campo. Il centravanti è dei nostri. L'ala sinistra è pronta a fare il cross. Ma qualcuno deve sfondare a centro campo. C'è bisogno urgente di voi.

[Giovanni Bachelet]